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Nov 02, 2023

Intrecciare senza soluzione di continuità arte tessile, cultura e tecnologia nel “Padiglione Living Knitwork”

Tutto è iniziato come un desiderio, mentre guardavamo la magica alba di Playa: il desiderio di curare un'esperienza e creare uno spazio per l'ombra e la raccolta. Mentre vagavo per Waking Dreams l'anno scorso, mi sono trovato affascinato dalle maestose opere strutturali di Burning Man, in particolare quelle che coinvolgono tessuti, come gonfiabili e strutture ombreggianti. Dal mio punto di vista, i tessuti sono materiali unici che potrebbero permeare il paesaggio artistico del deserto con fluidità, morbidezza e qualità dinamica. Sono parte integrante della nostra vita quotidiana e strumentali per l’espressione e la sopravvivenza umana. Tuttavia, spesso li trascuriamo e li diamo per scontati, non realizzando i materiali complessi, la profonda lavorazione artigianale e i vari elementi che contribuiscono alla loro progettazione e creazione.

Durante un Science Talk al The Phage di Black Rock City lo scorso anno, ho anche avuto l'opportunità di presentare la mia ricerca sui nuovi tessuti/tessuti funzionali. Attualmente con sede al MIT Media Lab, il mio lavoro ruota attorno alla fusione di fibre funzionali, reti di sensori e maglieria digitale per sviluppare tessuti interattivi su varie scale, dai dispositivi indossabili, ai tessuti su scala locale, all'architettura. Conclusasi la mia presentazione, non ho potuto fare a meno di condividere la mia aspirazione di portare questi tessuti accattivanti e interattivi al Burning Man. Credo che esista un’entusiasmante opportunità per introdurre nuovi materiali e tecnologie nel regno dei tessuti architettonici, integrandoli anche con dettagli intricati e strade per l’espressione personale.

Non avevo previsto che questo sogno alla fine sarebbe diventato realtà. Andiamo avanti di quasi un anno e siamo fortunati ad aver ricevuto una sovvenzione onoraria di Black Rock City che ci ha permesso di seminare questa visione al Burning Man. Da allora il viaggio è stato a dir poco straordinario, pieno di sfide costanti, creatività illimitata, connessioni significative e collaborazioni fruttuose.

Venendo dall'Indonesia, ero immerso in una cultura ricca di arti tessili. Ciò comprendeva una vasta gamma di tecniche, dalla tradizionale tessitura ikat e songket all'arte della modellatura in cera e della tintura del batik. La complessità e la bellezza di questi tessuti mi hanno lasciato a lungo affascinato; Mi sono reso conto che ci vuole un'enorme quantità di abilità, pazienza e immaginazione per creare opere d'arte così straordinarie. Questi tessuti indigeni sono tessuti con bellissimi disegni e motivi organici. Si ritiene che alcuni possiedano poteri magici e siano progettati per trasmettere significati e desideri specifici. Spesso integrandosi con incontri tradizionali, rituali e musica, questi tessuti amplificano il senso di comunità, identità ed espressione.

Attingendo alla mia visione di ricerca e a queste influenze, il “Living Knitwork” emerge come una struttura tessile interattiva radicata nel rispetto per l’arte e la saggezza che si trova negli antichi manufatti, in particolare quelli dei tessuti e dei templi in Indonesia. Il Pura balinese, che rappresenta spazi sacri con incisioni su pietra dove le comunità si riuniscono e pregano, è servito come ispirazione fondamentale. La struttura “Living Knitwork” rappresenterebbe un santuario spirituale, invitando all’esplorazione e all’introspezione. Al centro delle forme del petalo “Living Knitwork” c'è anche il Gunungan giavanese, un simbolo sinonimo di marionette ombra che indica cambiamenti nelle narrazioni. All'interno dei modelli del Gunungan si trova una rappresentazione dell'equilibrio cosmico tra l'umanità e il regno mistico-magico. Infine, il batik scritto a mano, ornato con i suoi motivi geometrici ripetitivi e disegni di flora e fauna, ha un profondo significato per la progettazione dei modelli tessili “Living Knitwork”. Questi elementi racchiudono uno spettro di significati e aspirazioni: armonia, prosperità, crescita, fertilità e abbondanza, tra gli altri.

Il “Living Knitwork Pavilion” è un’installazione di arte, ricerca ed esperienza immersiva che prende la forma di una struttura piramidale dodecagonale, alta 18 piedi e larga 26 piedi. Si compone di 12 tessuti a petali, ciascuno progettato individualmente con 90 rilievi tessili. Questi rilievi, ispirati alle incisioni dei templi, sono distribuiti parametricamente su una superficie a rete e raffigurano 12 storie di un mondo futuro: una fusione di relazioni uomo-natura, ambienti costruiti e interazione tra esseri organici e sintetici. Abbiamo deciso di intrecciare modelli e motivi contemporanei e tradizionali in una narrazione di petali di Knitwork che spazia dalla simbiosi bio-macchina, alle città solarpunk, all'esplorazione degli oceani profondi e dello spazio.

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